I sindacati impugnano il decreto sulle graduatorie
Il decreto che il ministro Giannini dichiara di aver firmato per l’aggiornamento delle graduatorie di istituto presenta vizi di illegittimità.
Senza il previsto percorso istituzionale modifica le tabelle per l’attribuzione del punteggio per le abilitazioni, introducendo palesi elementi di iniquità e irragionevolezza, creando inaccettabili disparita e conflittualità tra gli aspiranti alle supplenze.Le scriventi organizzazioni sindacali della scuola, contrarie nel merito e nel metodo, hanno dato mandato ai loro legali di impugnare congiuntamente al TAR il decreto ministeriale che modifica le tabelle e che è parte integrante dei provvedimenti per l’aggiornamento delle graduatorie per le supplenze del prossimo triennio.
Questa è la prima risposta dei sindacati, a cui seguiranno ulteriori iniziative e mobilitazioni, se continueranno gli atteggiamenti di arroganza che portano a provvedimenti sbagliati ed inaccettabili e che comporteranno anche inevitabili ripercussioni sull’ordinato avvio del prossimo anno scolastico, di cui il Ministro si assume tutta la responsabilità.
Roma, 13 maggio 2014
Senza il previsto percorso istituzionale modifica le tabelle per l’attribuzione del punteggio per le abilitazioni, introducendo palesi elementi di iniquità e irragionevolezza, creando inaccettabili disparita e conflittualità tra gli aspiranti alle supplenze.Le scriventi organizzazioni sindacali della scuola, contrarie nel merito e nel metodo, hanno dato mandato ai loro legali di impugnare congiuntamente al TAR il decreto ministeriale che modifica le tabelle e che è parte integrante dei provvedimenti per l’aggiornamento delle graduatorie per le supplenze del prossimo triennio.
Questa è la prima risposta dei sindacati, a cui seguiranno ulteriori iniziative e mobilitazioni, se continueranno gli atteggiamenti di arroganza che portano a provvedimenti sbagliati ed inaccettabili e che comporteranno anche inevitabili ripercussioni sull’ordinato avvio del prossimo anno scolastico, di cui il Ministro si assume tutta la responsabilità.
Roma, 13 maggio 2014