Un mix di scelte positive e di norme confuse
Ora riconoscere il lavoro di chi ogni giorno garantisce qualità e fa funzionare la scuola
Serviranno 32 provvedimenti attuativi, tra questi 16 decreti. 9 di questi provvedimenti hanno già copertura finanziaria, 6 con un finanziamento strutturale, 3 con una copertura finanziaria di solo un anno.
Sono alcuni dei dati contenuti nel documento di analisi del DL Istruzione elaborato dall’Ufficio studi e ricerche della Uil Scuola.
Un esempio fra tutti quello che consente l’accesso gratuito ai musei. Si tratta – commenta il segretario generale della Uil Scuola, Massimo Di Menna – di un fatto nuovo e positivo. Entro 60 giorni dovrà essere emanato il decreto interministeriale (Istruzione – Beni Culturali). Se le date saranno rispettate, dai primi giorni di gennaio gli insegnanti potranno entrare gratuitamente nei musei. Se si tarda, si pagherà.
Il testo prevede la validità per un anno. Occorre che le misure previste abbiano invece continuità nel tempo.
Il testo approvato si presenta come un mix di scelte, alcune positive e chiare ed utili, altre confuse, tutte da verificare nella loro applicazione.
Di positivo c’è, oltre ad una nuova attenzione per la scuola, ad esempio, il piano pluriennale di assunzioni in ruolo, la possibilità di assunzioni per il gli assistenti amministrativi e tecnici, bloccate dalla ‘vicenda inidonei’, l’ampliamento dell’organico di diritto per gli insegnanti di sostegno.
Di negativo citiamo la eliminazione del ‘merito’ dall’articolato riguardante gli interventi a favore degli studenti. Occorre evitare di far perdere il giusto equilibrio tra accoglienza e rigore come caratteristica della scuola pubblica.
Risulta poi davvero confuso l’articolo sulla formazione: un elenco di finalità disorganico e mal costruito.
Il riferimento al termine ‘obbligatorio’ è assolutamente improprio in quanto gli obblighi di servizio sono quelli previsti dal contratto, che qui opportunamente non vengono toccati.
Si dimentica che l’aggiornamento continuo e la formazione in servizio sono insiti nella funzione docente ed attengono a tutti gli aspetti dell’insegnamento e della relazione docente studente.
E’ positivo che siano previste risorse per sostenere la formazione.
Vanno privilegiate le reti di scuole,quali sedi di ricerca, formazione iniziale aggiornamento professionale in quanto ci sono esperienze e competenze professionali in grado di promuovere ed attuare processi formativi, senza dover sempre ricorrere a competenze esterne universitarie.
Proprio per questo è positiva la scelta del decreto di prevedere la elaborazione di testi informatici da parte di studenti ed insegnanti, come momento centrale del processo di insegnamento/apprendimento.
Tali testi sono poi adottabili da altre scuole.
Auspichiamo che in sede di decreto ministeriale l’approccio possa essere chiarito, e soprattutto che si evitino i due rischi, la formazione intesa come adempimento, e lo spreco o la semplice distribuzione delle risorse.
Come UIL Scuola siamo impegnati a collaborare positivamente.
Rimane ineludibile il fatto che, per migliorare e modernizzare la scuola, occorre dare valore al lavoro delle persone che ogni giorno vi operano. Il Governo se vuole intervenire positivamente deve assumere decisioni di sostegno e di riconoscimento professionale. Va avviato il negoziato contrattuale, dopo avere restituito i 300milioni prelevati dagli scatti di anzianità.
“Non puoi mettere gli studenti al primo posto se metti gli insegnanti all’ultimo.”
Questo e’ il monito che lanciamo al Governo.