È stata presentata oggi, 22 maggio 2009, la bozza dei decreti per il riordino degli istituti tecnico e dei professionali.
Si apre così una fase importante per la modernizzazione del sistema dell’istruzione in ordine alla sviluppo economico e sociale. La procedure prevede due passaggi presso la il consiglio dei ministri, intercalati dai pareri delle commissioni parlamentari, della conferenza unificata Stato Regioni, del CNPI, del Consiglio di Stato. La riforma configura un contestuale avvio per gli istituti tecnici ed i professionali, come da noi chiesto, negli incontri propedeutici del settembre 2008, il mantenimento degli istituti professionali nel sistema dell’istruzione ed una graduale regolamentazione dei percorsi integrati di istruzione e formazione professionale, di concerto con le Regioni.
La UIL, rappresentata da Milena Micheletti per la confederazione e da Noemi Ranieri per la categoria ha espresso contrarietà a che anche le seconde classi dei tecnici vengano coinvolte dal riordino fin dal 2010– 2011, ed anche le classi terze e quarte siano invece interessate dalla riduzione oraria prevista dall’articolo 64 del decreto 112/2008. Ciò determinerebbe un forte taglio negli organici sia dei docenti delle discipline che degli ITP, derivante dalla revisione delle classi e dagli interventi sui quadri orari delle diverse discipline.
Sulle ricadute sull’organizzazione del lavoro e sulla salvaguardia dei posti sia per il personale di ruolo che precario la Uil ha chiesto tavoli paralleli di confronto per garantire in tempi adeguati le condizioni di gestione maggiormente rispondenti ai bisogni, anche in considerazione che il percorso di approvazione dei decreti dovrebbe completarsi entro il settembre – ottobre 2009, che consentirebbe alle scuole inoltre tempi adeguati per l’orientamento delle iscrizioni e per la preparazione degli adempimenti didattici ed organizzativi. Una sede di valorizzazione delle competenze professionali delle diverse tipologie di docenti e di contenimento degli esuberi è rappresentato dallo sviluppo dell’istruzione tecnica superiore e dalla costituzione dei poli tecnico professionali previsti dalla legge 40/2006, che perciò va accelerata.
Nello specifico dei testi la UIL ha evidenziato i seguenti aspetti:
* la creazione di una anagrafe delle competenze professionali dei docenti, da utilizzare anche per prestazioni specialistiche, prioritariamente rispetto al ricorso ad esperti esterni da parte delle scuole;
* la salvaguardia della particolare specificità di alcuni indirizzi, oltremodo competitivi, e la possibilità per alcuni di essi di esprimere una opzionalità rispetto agli indirizzi di confluenza, anche in relazione alle vocazioni economiche e produttive del territorio;
* la messa in linea delle modifiche degli organi di indirizzo della scuola con quella di riforma più generale degli organi collegiali;
* la previsione della presenza delle parti sociali nel comitato tecnico nazionale;
* l’eliminazione delle previsioni inerenti l’introduzione di discipline opzionali, tra cui la lingua straniera;
* l’introduzione di una periodo di gestione transitoria a conclusione del quale, verificate le ricadute, apportare le eventuali modifiche al nuovo assetto.
Infine la UIL ha espresso la propria disponibilità all’approfondimento di tematiche professionali e curricolari, in relazione alle segnalazioni che continuano a pervenire nelle sedi sindacali, che evidenziano forte attenzione ed aspettativa sui temi segnalati.